Ci sono scrittori senza tempo, le cui opere seppur passa il tempo restano stampate nel cuore del lettore… Oggi eccoci a riproporvi la recensione sul Ciclo Hector Cross di Wilbur Smith!!!
WILBUR SMITH è considerato l’incontrastato “maestro dell’avventura” ed è uno dei massimi autori di bestseller.
I suoi romanzi sono sempre basati sia su una profonda conoscenza personale del continente africano e delle terre in cui è vissuto, sia su attente ricerche e appassionanti esplorazioni che si spingono a coprire ogni angolo del pianeta.
SMITH ha una capacità singolare che gli permette di lavorare a più libri contemporaneamente.
Chi compra i libri di SMITH sa che non leggerà un romanzo sdolcinato, non può aspettarsi pagine dedicate ad un amore caratterizzato da sfumature che vanno dal rosa più delicato al rosso più incandescente. Anche i personaggi da lui creati provano sentimenti e sono attratti dalla passione in tutta la sua fisicità, ma chi si accosta ai libri di SMITH sa che le pagine dei suoi libri sono un concentrato di suspense: imprese rischiose ma attraenti e piene di fascino per ciò che d’ignoto o d’inaspettato vi è in esse. Il suo successo è decretato dall’aver dato vita a personaggi vigorosi, veri uomini d’azione in cui ogni uomo vorrebbe identificarsi e che ogni donna vorrebbe al proprio fianco.
Degno rappresentante della categoria è HECTOR CROSS al quale SMITH dedica addirittura una trilogia composta da “LA LEGGE DEL DESERTO”, ”VENDETTA DI SANGUE”e ultimo (anche se non ci giurerei) “LA NOTTE DEL PREDATORE”.
Hector Cross è un guerriero ben addestrato.
Era uno dei migliori combattenti e comandanti dell’intero esercito inglese; era stato preparato prima nel Royal Military College e poi accolto nel SAS, da cui si era allontanato per una serie di comportamenti non prettamente “regolamentari”.
Nel primo libro della trilogia ”La legge del deserto” lo troviamo nel Golfo Persico a capo di un esercito di mercenari in veste di responsabile e proprietario della Cross Bow, l’agenzia che si occupa della sicurezza degli impianti petroliferi che Hazel Bannock, bellissima e raffinata ex tennista, ha ereditato da suo marito Henry, miliardario americano.
Hector è un uomo che ama la buona tavola e il buon vino, ma si sottopone, insieme alla sua squadra, ad allenamenti molto rigidi ai limiti delle possibilità umane; non disdegna le belle donne, ma nessuna è riuscita a distrarlo dalla sua carriera in cui concentra tutti i suoi sforzi. E’ il soldato cinico e bastardo che si presenta al cospetto di Hazel, una donna che riesce a tenere ben salde le redini alla guida del suo impero, la quale è ben determinata ad ignorare il suo fascino, a sottolineare il suo status di sottoposto e a rimarcare i limiti del loro rapporto.
Solo Il rapimento di Cayla, unica figlia di Hazel, convincerà quest’ultima a considerare Hector unica risorsa a cui attingere per liberare la ragazza dai terroristi islamici che la tengono in ostaggio. Sono i sedicenti Fiori dell’Islam che hanno sequestrato l’ultima erede dell’impero dei Bannock con un attentato che, per la ferocia e la programmazione, tanto ci ricorda le azioni perpetuate nel nostro tempo al grido di “Allah Akbar!”. Dalle loro roccaforti scatenano una faida per rappresaglia alle atrocità commesse dalle truppe americane in Iraq, ma è soprattutto contro Hector che intendono vendicare i torti subiti.
La loro spietatezza è biblica: occhio per occhio, una vita per una vita.
Nonostante la fantasia esplosiva, SMITH mantiene il contatto con la realtà e denuncia l’esistenza di un terrorismo internazionale lanciando un segnale di speranza.
Riuscirà Hector a salvare la ragazza e a conquistare il cuore di Hazel?
Da questo momento in poi, la parola d’ordine è “AZIONE”!
Le scene scorrono a ritmo incalzante: i sentimenti si alternano a violenza e sangue; colpi di scena e lotta si susseguono in operazioni adrenaline a cui assistiamo “a presa diretta”, perché la potenza della narrazione è tale che il lettore viene coinvolto sin dalle prime pagine e la rappresentazione è talmente vivida che chi legge è spettatore in prima fila; il respiro viene trattenuto per rilasciarlo solo dopo un finale inaspettato.
Le uniche pause che l’autore concede al lettore sono quelle in cui esalta la bellezza della natura e qui ritroviamo l’amore di SMITH per la propria terra. L’Africa non è solo deserto arido e ostile, ma continente abbagliante e fascinoso che attira con la stessa forza con cui respinge.
«Nella luce del primo mattino il deserto era pervaso da uno splendore austero, la sabbia brillava come un campo di diamanti quando il sole colpiva i frammenti di silice, le basse montagne di roccia maestose come statue di Rodi»
Nel secondo libro ”Vendetta di sangue” ci troviamo a leggere un libro nel libro perché non è solo dall’esterno che l’impero dei Bannock, e quindi anche Hector, è minacciato ma anche dall’interno.
Sono tanti i segreti del passato della vita di Henry che Hazel non ha condiviso e le ombre di una tragedia familiare oscurano il presente, le nubi minacciano e si inseguono a perdifiato senza abbandonare il nostro protagonista. Il documento gli rivela una realtà di decadenza e depravazione che neanche la fantasia più abbruttita potrebbe mai concepire, ma che purtroppo è accertata.
Le pagine assumono una colorazione più drammatica e sono cariche di nuova tensione, perché quando un uomo così sprezzante del pericolo viene privato di tutto non subisce gli eventi, non resta impassibile davanti ad una sfida, ma conosce una cura migliore alla rassegnazione: la rabbia.
Ha così inizio la battuta di caccia all’uomo con un ritmo mozzafiato, in modi rocamboleschi e inaspettati, inseguimenti e capovolgimenti di fronti: amore e odio, onore e vendetta, paura e coraggio si alternano senza sosta.
Hector è un vulcano e la donna che gli è al fianco vede il lato in cui splende il sole, un luogo tiepido, bello e sicuro, pieno d’amore e di sferzante allegria ma vede anche il lato pieno di ombre e misteri, di odio e di vendetta: non si può sapere quando la montagna erutterà, distruggendo se stesso e chi sta intorno»
Secondo il mio modesto parere, i sentimenti che quest’uomo prova per la donna che ama vengono accantonati con disinvolta leggerezza, la perdita di persone care viene metabolizzata a tempo di record e tutto ciò lo svilisce facendolo apparire come una persona fredda e insensibile.
Ma….. «se un ditino rosa e paffuto si allunga verso il suo viso per toccare l’unica lacrima sulla sua guancia e una vocina gli dice con chiarezza ma sottovoce “Bravo baba!” lui sente scoppiare il cuore».
Ecco che la penna dell’autore riesce a rivalutarlo, almeno ai miei occhi.
Quando finalmente Hector è convinto di aver seppellito per sempre il suo peggiore avversario (la Bestia) responsabile della morte di persone care, rialza il capo, incombe ancora con le sue intimidazioni E soffia sul collo un preavviso di rovina e morte…..
La lotta continua anche nel terzo libro,”La notte del predatore”.
Questa volta la sfida è ancora più dura perché se sulla terraferma il nostro eroe è uno stratega, invece per mare, nonostante qualche esperienza contro i pirati somali, non è neppure lontanamente qualificato e ne è cosciente.
Ma non demorde e riunisce tutta la squadra di fedelissimi e intrepidi compagni e si predispone a rispondere in modo adeguato, guidato dall’istinto di liberazione.
Il suo principale interesse è la sicurezza della persona più importante nella sua vita.
Avrà mai pace quest’uomo tra braccia amorevoli?
Devo dire che ci sono pagine dedicate alla descrizione di tecniche e strumenti di difesa e di offesa che sinceramente rendono la lettura più pesante e qui non riconosco la mano di SMITH.
Troppe vittime che potevano essere risparmiate vengono sacrificate per assaporare il gusto acre del sangue.
Anche se l’intreccio della trama appare preciso e puntuale e cattura la nostra voglia d’avventura, ci allontaniamo dallo stile a cui ci ha abituati con il ciclo dedicato agli Egizi (es.” Il settimo papiro”), alla saga dei Courteney (cito tra tutti “La spiaggia infuocata”) e con gli altri romanzi autoconclusivi: “Un’aquila nel cielo”, ”Come il mare”, “L’orma del califfo” e “Sulla rotta degli squali” tra i tanti.
Malgrado ciò, non ho mai perso e non rinuncio all’appuntamento con i libri di SMITH perché è un piacere di forti emozioni che non si può interrompere.
WILBUR SMITH rimane “il re dell’avventura” e aspetto con ansia il prossimo romanzo. Lo adoro!!!!
Ciclo Hector Cross di Wilbur Smith
La legge del deserto
Vendetta di sangue
La notte del predatore