NARRATIVA/STORICO/FORMAZIONE

RECENSIONE: Che razza di libro! di Jason Mott

Cari sognatori, oggi vi portiamo fa le pagine particolari e ricche di significato di Jason Mott, edito NN Editore!!!

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GENERE: narrativa, contemporaneo 
DATA DI USCITA: 22 maggio 2022 

Ebook / Cartaceo

Uno scrittore americano ha appena pubblicato un libro di successo: durante il tour promozionale, fra interviste, avventure amorose e sbronze colossali, incontra un ragazzino dalla pelle nerissima che da quel momento in poi lo segue come un’ombra. A ogni tappa il Ragazzino racconta qualcosa di sé, affermando che i suoi genitori gli hanno insegnato a diventare invisibile, per proteggersi dalla brutalità del mondo. E in effetti, lo scrittore è l’unico in grado di vederlo, ma poiché è affetto da una strana malattia che gli impedisce di distinguere la realtà dal sogno è certo che si tratti di una semplice allucinazione. Ben presto, però, le sue visioni hanno il sopravvento, mettendolo di fronte a un passato che da sempre cerca di sfuggire, una verità che preme per liberarsi e ritrovare corpo e voce.Commovente e feroce, esilarante e tragico, Che razza di libro! è la storia di un bambino che vede nell’invisibilità una promessa di vita, e di un uomo che vorrebbe uscire dalla propria pelle, per nascondersi dalla violenza. Con una lingua brillante e arguta, Jason Mott mette a nudo discriminazione e pregiudizio, mostrandoci la possibilità di un mondo dove il colore non è più un confine.
Romanzo vincitore del National Book Award 2021

Questo libro dal nome bizzarro è una lettura davvero particolare.
Iniziamo dal fatto che si presenta come un racconto di uno scrittore in tour per la presentazione del proprio romanzo, “che razza di libro” appunto, di cui per tutta l’opera non sapremo il nome, ma riconducibile all’autore stesso.

Durante questo tour, che lo scrittore inizia con il suo spirito libertino e fuori dalle righe, c’è l’incontro fortuito con un ragazzino, che conosceremo come Nerofumo.
Inizialmente lo scrittore è allo stesso tempo attratto ma diffidente nei confronti di questo ragazzo dalla pelle scura come “gli occhi chiusi”, poi rendendosi conto di riuscire a vederlo solo lui, riconduce questo incontro al proprio disturbo che lo porta ad avere allucinazioni.

Lo scrittore stesso dichiara che inizia a scrivere il suo libro perché parlando del proprio passato può trovare la causa di questo suo disturbo. Alla fine però, entrambi si lasciano andare durante questo lungo percorso, trovando in effetti molte similitudini tra loro.

E allora il romanzo si evolve in un intrecciarsi tra passato e presente, dove ci viene raccontato di un Nerofumo vittima di bullismo/razzismo, a cui viene insegnato dai genitori come sistema di difesa l’invisibilità, che però si rivela essere deludente nel momento in cui il ragazzo si rende conto non essere possibile, sentendosi quasi tradito.

In una visita al nonno malato, Nerofumo si trova di fronte ad un uomo che cerca di rimediare ad un “razzismo inverso”, ovvero che cerca di fare capire al proprio figlio, padre di Nerofumo, che l’odio nei confronti dei bianchi che lui prova è dato in realtà da una consapevolezza della sofferenza dei propri antenati che venivano usati come schiavi, o comunque maltrattato in quanto neri, ma che ad oggi non può fare sua in quanto le cose nel tempo sono molto cambiate. La verità è che, il nonno ignaro di ciò che sta passando suo nipote, non sa che purtroppo il razzismo è un concetto sempre attuale.

Questi due personaggi vivranno un percorso di racconti, domande, dubbi, a volte risposte, ma soprattutto di riflessione per se stessi ma anche per il lettore che a volte davvero si ritrova a chiedersi ma “che razza di libro?”.

Coinvolgente, con un linguaggio limpido a volte crudo altre dolce, ma sempre molto attento al messaggio che si vuole trasmettere.
Un libro che consiglierei a molte teste, purtroppo pensanti, che ad oggi mi dicono che il razzismo non esiste più, quando in realtà oggi il razzismo è spesso collegato anche al bullismo; e magari non esistono più gli schiavi (in realtà solo per quanto riguarda alcuni paesi), ma esiste la violenza psicologica che parte dal principio dell’essere superiore e dell’essere inferiore, essere che può essere ferito, deriso, additato.

Un libro che ti trasporta davvero in una dimensione di pensiero, riflessione e consapevolezza nuovi.

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(Recensionista Sognare) 


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