Cari Sognatori, iniziamo questa saga thriller su Bree Taggert nel romanzo ” Ti do la mia parola” di Melinds Leight!!
Serie: Bree Taggert
Genere: Thriller
Data d’uscita: 22 Febbraio 2022⇓ Link d’acquisto ⇓
Ebook / CartaceoTrama:
Per Bree, detective della omicidi, l’assassinio della sorella diventa un agghiacciante déjà vu.
Per più di venticinque anni, la detective di Philadelphia, Bree Taggert, ha messo da parte gli spaventosi ricordi d’infanzia dell’omicidio-suicidio dei suoi genitori. Quando la sorella minore, Erin, viene uccisa in un crimine che richiama quella tragica notte, in Bree tornano a galla le immagini di testimoni innocenti e un matrimonio burrascoso finito in una sparatoria. C’è solo un’agghiacciante differenza: il marito di Erin, Justin, è scomparso.
Bree sa quanto è esplosivo il confine tra amore e odio, ma le prove contro il suo problematico cognato non quadrano. Facendo squadra con Matt Flynn, un vecchio amico di Justin, ex investigatore e istruttore dell’unità cinofila, Bree giura di scoprire i segreti della vita e della morte della sorella. L’ha promesso anche a Kayla e a Luke, i giovani figli di Erin.
Mentre le indagini proseguono, il pericolo colpisce vicino alla loro casa. La famiglia di Bree è sorpresa ancora da una stretta mortale. E, stavolta, per la detective potrebbe essere fatale.
Avevo sentito parlare di quest’autrice. E quindi appena ho avuto la possibilità di poterla leggere con uno spirito critico rinnovato dal nuovo anno, mi sono letteralmente precipitata.
E poi adoro le saghe thriller sapete? Perché possono raccontare meglio il percorso dell’eroe che, volente e nolente ci sorbiamo in ogni impresa letteraria. Infatti la crescita e quindi lo sviluppo di caratteristiche, difetti ma anche la consapevolezza della propria missione, riguarda ogni protagonista. Non soltanto quello fantasy sulla scia di Potter. Perché vedete siamo tutti in fondo eroi del nostro piccolo orticello privato.
E cosi Bree Taggert, divine un po’ il simbolo dell’uomo messo di fronte a uno dei peggiori incubi, il male. E non è affatto un male tipico di chi, come me, legge horror. Li la minaccia arriva da demoni, alieni, mostri, qualcosa al di fuori della nostra terrena dimensione e persino dalla nostra logica. Sono esseri con un altra morale o esseri in senza di morale.
Quello invece che irrompe, fin dall’infanzia nella vita di Bree è invece umano. Troppo umano. Fin troppo umano. Sono le ossessioni, la piccole sbavature di questo nostro mondo cosi concreto e razionale. Cose che di razionale non hanno, in realtà assolutamente nulla.
Non c’è ragione nell’alcolismo, nella violenza genitoriale, nel femminicidio. E così inizia questa storia, di tutti, con un femminicidio. Classico, e orribile nella sua quotidianità. E che incide in modo profondo nelle vite dei nostri protagonisti. In quella di Bree e dei suoi fratelli Adam e Erin. Tutti e tre che tentano, più o meno di sopravvivere. Chi dedicandosi alla giustizia chi con l’arte, chi con l’amore verso gli animali. Ma poi arriva la realtà e ci mette di fronte a tutto ciò che di imperfetto e orripilante è presente nell’animo umano. E cosi inizia il percorso umano e professionale della Taggert. Si trova a dover risolvere uno dei peggiori omicidi della sua carriera: la sorella Erin, incappata in qualcosa forse più grande di lei. E cosi l’indagine diventa anche, ed è questa la particolarità del libro, una sorta di presa coscienza non solo della responsabilità ma anche del senso della famiglia. E sulla scena arriva un altro uomo ferito, tradito da cosa ha di più caro ossia il senso di giustizia. Perché la corruzione invade anche e sopratutto oserei dire, i piccoli paesi. E cosi cupidigia, uno dei vizi capitali diventa un po’ protagonista di questo libro. Ti do la mia parola è una sorta di promessa fatta non soltanto alla sorella, ma anche alla giustizia che in questo testo è molto, molto vilipesa.
Non faccio spoiler ma vi assicuro che l’incontro con Bree è esaltante ma anche traumatico. Lasciata da parte ogni, idea preconcetta su come, l’eroe dei thriller deve essere strutturato. Qua la Leigh distrugge ogni cliché e forse innova la costrizione del libro stesso. Che diventa una sorta di portale da cui far entrare non solo l’adrenalina del to thrill ossia del rabbrividire. Ma anche la poeticità della narrativa, la sfumatura di un rosa appena, appena accennato persino un messaggio ecologico: in fondo qua i veri protagonisti sono altri. Chi?
Sta a voi scoprirlo.
Alessandra
Recensionista Les Fler Du Mal