Cari Sognatori, la nostra Lyli oggi ci farà scoprire una serie di racconti giapponesi. molto particolari, presenti nella raccolta di Lafcadio Hearn, edita dalla Libreria Primo Giorno
GENERE: racconti
DATA DI USCITA: 26 ottobre 2022LINK DI ACQUISTO
Ebook / CartaceoTRAMA:
In un antico gioco, in Giappone, ci si riuniva di notte alla luce di cento candele per raccontarsi storie di fantasmi, kwaidan in giapponese. Si narrava di un musicista cieco convocato da un misterioso samurai a suonare per i morti, di una bellissima donna in bianco che risparmia la vita a un giovane durante una bufera di neve, lasciandogli però un terribile avvertimento, di un coraggioso guerriero alle prese con vendicativi fantasmi… A ogni storia una fiamma veniva spenta, fino all’oscurità completa. E poi si aspettava che qualcosa di misterioso e spaventoso accadesse… Molto, molto prima che manga, anime, videogame dal Sol Levante conquistassero il mondo, quando per gli Occidentali Giappone e Luna erano quasi alla stessa distanza, Lafcadio Hearn ha spalancato le porte dell’immaginario e della cultura nipponica. È anche grazie alla sua opera che fantasmi, creature soprannaturali e samurai a caccia di demoni ci sono oggi familiari. Hearn ha raccolto le storie di fantasmi e yokai del folclore e le ha raccontate magistralmente, ben sapendo che le loro presenze irriducibili «sono tra di noi, sempre». Per lui, nell’oscurità che scende spenta l’ultima candela, l’impossibile diventa sicuramente realtà. E ogni racconto svela qualcosa che prima era nascosto, qualcosa di misterioso o dimenticato, o ineffabile. Come uno spettro.
Tanti anni fa, molto tempo prima che gli anime e i manga facessero la loro apparizione in Giappone, un uomo Patrick Lafcadio Hearn, grazie alla sua passione per il soprannaturale e lo ” spettrale”, ha dato vita a questo libro, che ci porta indietro nel passato dove una volta le persone si sedevano davanti al fuoco proprio per raccontare queste storie spaventose.
” Chiunque sostenga di non credere ai fantasmi mente al suo cuore”
Queste brevi storie sono state raccontate all’autore dalla moglie e voleva che gliele narrasse come una sorta di ” fiaba” per fare si che fossero più realistiche.
. Chi ha curato questa edizione, tradotta in varie lingue, è stato Micheal Dylan Foster ed è stato molto minuzioso nel raccontare i dettagli della vita dell’ autore e chi consente di addentrarci nel cuore della raccolta.
” Quando richiudi il libro, hai scoperto qualcosa che prima era nascosto, qualcosa di misterioso o dimenticato o inafferrabile come uno spettro”
Questo è stato un pensiero che mi ha colpito molto, quindi nel momento in cui ho cominciato la lettura di questi racconti, avevo la curiosità di sapere se avesse ragione e devo dire proprio di sì.
Dovete sapere che il termine “Kwaidan” deriva da una parola giapponese ” kaidan” che sta a indicare il termine di storie inquietanti, per questo molti dei racconti hanno come tema la morte, ma non mancano argomenti importanti come il sacrificio, il dolore, la reincarnazione, persino l’amore; tutto questo viene mescolato con la magia che porta poi la narrazione ad un livello più alto dei soliti racconti di paura.
Quello che mi ha più affascinata di questo libro, è come Lafcadio abbia inserito nella sua arte di scrittura, un insieme di tre culture: il Buddismo, la bellezza estetica del Giappone o Sol Levante e infine lo spirito interpretativo della scienza Occidentale.
Una delle brevi storie della raccolta che mi ha più colpito è stata degli insetti, in particolare quella della farfalla. Molte leggende si dicono su questo esemplare, tra cui ” un battito d’ali di una farfalla, può scatenare un uragano dall’altra parte del mondo”, questa è solo una di alcune dicerie che abbiamo ascoltato lungo gli anni, ma ce ne sono molte altre.
Dovete sapere che gli abitanti del Sol Levante avevano diverse teorie su questo tipo di insetti e quella che mi ha colpito di più in assoluto è stato quella della farfalla bianca.
Infatti l’autore ha inserito una storia nel testo che mi è rimasta impressa nella mente e vorrei raccontarla in brevi parole.
” MOLTO TEMPO FA’, UN UOMO VIVEVA CON SUA SORELLA E IL SUO NIPOTINO, NESSUNO SAPEVA PERCHÉ NON SI FOSSE MAI SPOSATO.
FINCHÉ UN GIORNO SI AMMALÒ, NEL SUO GIACIGLIO APPARVE UNA FARFALLA BIANCA, SUO NIPOTE FECE DI TUTTO PER CACCIARLA, MA LEI CONTINUAVA A POSARSI SULLE GUANCE DI SUO ZIO.
AD UN CERTO PERÒ, QUESTA FARFALLA SPICCA IL VOLO, IL RAGAZZO LA INSEGUE E LEI LO PORTA DAVANTI A UNA TOMBA TANTO VECCHIA QUANTO BEN CURATA.
COSI IL RAGAZZINO TORNA INDIETRO E LO RACCONTA ALLA MAMMA.
BEL MOMENTO IN CUI LA DONNA SENTE LA STORIA, CAPISCE SUBITO CHE QUELLA ERA LO SPIRITO DELLA DONNA AMATA TANTO TEMPO PRIMA DA SUO FRATELLO E ORA È TORNATA PER PORTARLO CON SÉ “
Ancora oggi si narra che quando vediamo una farfalla bianca, si dice che sia uno spirito di un nostro caro che ci viene a trovare e per rimanere accanto a te.
Questo libro è caratterizzato da molti aspetti fondamentali, è una sorta di opera che ai può definire delicata, ma al tempo stesso inquietante.
È stata una bella scoperta e penso proprio che lo rileggerò perché queste antiche culture, queste bellissime storie riescono a incantarti con poche parole e quando hai finito di leggere, la curiosità di sapere altro aumenta a dismisura.
Una lettura veramente consigliata!
Lyli
Recensionista Sognare