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RECENSIONE: Andate tutti alla forca di Tullio Guazzotti

Cari Sognatori, Lyli ha letto per noi il viaggio nei ricordi scritto da Tullio Guazzotti ed pubblicato dalla PAV Edizioni!

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Genere: Narrativa autobiografica
Data di pubblicazione: 11 Ottobre 2022

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Ebook / Cartaceo

Trama:
Vero protagonista è il paese di Camerano Casasco, fulcro della vita di tre generazioni della famiglia dell’Autore. Nel racconto, che dopo una parentesi autobiografica prende le mosse a fine ‘800, all’inizio tiene la scena la figura della nonna Tina, con la sua forte personalità. Le si affianca poi il marito Francesco, raro esempio di riscatto sociale, nato contadino ma capace, grazie all’intelligenza e alla forza di volontà, di divenire scienziato di fama mondiale. Figure profondamente novecentesche sono i loro figli, fra i quali Vittoria ‒ futura madre dell’Autore, giovane moderna in cerca di autonomia ‒ e Livio, pilota della Regia Aeronautica che affronta in guerra rocambolesche avventure prendendo coscienza troppo tardi del grande inganno del Regime. Infine, dal nulla appare Sergio, futuro padre dell’Autore, personaggio affascinante e dal passato un po’ misterioso. Strettamente intrecciata alle vicende famigliari incombe la Storia con la Grande Guerra, la Spagnola, il biennio rosso, il ventennio fascista, la Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza con le sue luci e ombre, la Liberazione.

Al primo impatto, nel momento in cui i vostri occhi metteranno a fuoco il titolo di questo romanzo, la prima domanda che vi passerà in testa sarà: ” Ma che razza di titolo è?”.

Per molti di voi è messo lì a caso, senza alcun significato ma, quando comincerete la lettura di questa storia, capirete il vero motivo per cui  l’autore abbia intitolato così il libro.

Però, prima di arrivare a questo punto, ci sono molte cose da dire, molti pensieri da esprimere, ma soprattutto ci sarà da riflettere tanto, perché solo immedesimandovi nella vita di Tullio, capirete quello che ha vissuto e le emozioni che lo hanno accompagnato in questo viaggio chiamato vita.

” Laggiù c’è una parte fondamentale della mia vita. C’è la storia di tutta una stirpe”

È così che inizia questa storia, è così che un uomo di nome Tullio, che sta tornando da Leningrado, comincia a narrarci la sua vita, la sua infanzia, la sua adolescenza.

Una vita che ha avuto inizio tanti anni fa, in un piccolo paese di settecento abitanti, Camerano, dove tutti conoscono tutti, dove nonostante la sua piccola stazza si poteva trovare di tutto, ma soprattutto dove nessuno era ricco, ma che con le poche cose che avevamo, si stava una meraviglia.

Ed è qui che è nato il nostro Tullio, che ci narra la sua storia attraverso i suoi occhi, le sue emozioni, ma non solo, anche gli insegnamenti della sua adorata nonna che saranno per lui una guida lungo la sua vita.

Ho amato sin da subito questa nonnina, così energica, piena di vita, nonostante la sua età, che giorno dopo giorno, racconta a quel bambino curioso un pezzo della sua storia rendendolo partecipe di quei ricordi che l’hanno segnata per sempre.

Questo mi ha ricordato un po’ la mia infanzia, dove mia nonna e la mia bisnonna ( si ragazzi, l’ho conosciuta e le ho voluto un gran bene), sedevano di fianco a me, e mi cullavamo con le loro storie, mi parlavano della guerra, di quanto fosse stato difficile accettare quei momenti e di come siano sopravvissute non perdendo mai la speranza.

Perché quel periodo, che per noi ragazzi di oggi, è solo scritto nei libri, per quelle persone che lo hanno vissuto in prima persona è rimasto dentro, col tempo è diventata una cicatrice, che ogni tanto si riapre e sanguina. Sanguina perché non tutti sono riusciti a sopravvivere, donne hanno perso i loro padri, i loro fratelli o il loro marito, in quelle trincee maledette che hanno portato solo morte e distruzione.

Non c’erano telefoni, ma solo lettere o telegramma, che arrivavano ogni tanto per sapere se una delle persone che ami di più stesse bene, e la gente viveva che con la speranza di un giorno migliore.

E poi arriva il momento in cui finisce tutto, ma gli strascichi rimangono, i ricordi anche. Allora cominci ad arrangiarti con le poche cose che ti sono rimaste, il cibo, le medicine scarseggiano e arrivano le malattie, considerando che a quell’epoca anche un morbillo poteva essere fatale.

Tullio Guazzotti mescola il passato dei suoi cari e il suo presente, amplificando le sue emozioni, che ci arrivano dritto al cuore e per un momento ti trovi lì, in quel piccolo paesino in cui ha vissuto e con lui i suoi abitanti.

Tutto questo è contornato da foto, che raffigurano cartoline di Camerano in quegli anni, del nonno, della nonna di Tullio e della sua famiglia.

Questa non è solo una storia, ma un viaggio da cui non si torna gli stessi di prima. Parlo in primis dell’autore, perché credo che per lui, tornare indietro nel tempo lo abbia fatto sorridere, ma sicuramente gli sarà sfuggita anche qualche lacrima.

Le persone che abbiamo amato, anche se non ci sono più, anche se non possiamo sentire la loro voce, ridere con loro, azzuffarci con loro, rimarranno sempre nei nostri cuori e non li dimenticheremo mai.

Quest’uomo ha uno stile profondo, riesce a entrati dentro come pochi e non smetterò mai di ringraziarlo, perché con questo libro ha messo a nudo la propria anima e farlo non è facile.

Vivete, sognate, fate tesoro dei momenti più belli perché non torneranno più.

Lettura più che consigliata.

Lily
Recensionista Sognare


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