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REVIEW PARTY: La Manta di Martina Mori

Cari Sognatori, Michy ha letto la primissima pubblicazione della nuovissima casa editrice Love Tribù

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Genere: Romance Erotico
Data d’uscita: 20 Maggio 2023

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Ebook / Cartaceo

Trama

Miriam è una donna che ha tutto quello che potrebbe desiderare, tranne l’amore. Damiano è un uomo schivo e solitario: occhi magnetici, un fisico prestante e uno scomodo tatuaggio che gli copre l’avambraccio.
Complice una scommessa, i due si ritrovano a incrociare la medesima strada, e quella nata per scherzo si trasforma in una relazione che sembra avere tutti i requisiti per durare. Ma il destino, a volte, disegna percorsi inaspettati.
Davanti a un bicchiere di birra, Damiano conosce Manuel, il collega della sua Miriam, e chi doveva somigliare a un rivale si trasforma in ben altro.
In una torrida Bologna, i destini di tre persone si intrecciano come in un graffito dai molteplici significati: linee, curve, colori che si fondono gli uni con gli altri, alla ricerca della sfumatura perfetta. Tra amplessi sfrenati e gelosie che divorano cuore e mente, la storia di un uomo e di una donna che inseguono un sogno di felicità. Dove niente e come sembra, e la verità preme sottopelle impaziente di venire alla luce, come un tatuaggio che non vuole saperne di scomparire.
Contiene la Prefazione della curatrice di collana Linda Bertasi.
Nuova edizione completamente rivista, con contenuti inediti de I Resti del mio Cuore.

In una realtà votata all’accettazione di genere e religione, fa male ascoltare, leggere e vivere la verità celata dietro un muro di silenzio e infelicità. Queste pagine  si possono vedere da due punti di vista differenti, quello di Donna Ferita o quello di un Uomo recluso, questo porta a noi la scrittrice inoltrandoci in due vite, fatte di rinunce di se stessi, dei propri desideri, sogni e futuro.

Miriam e Damiano erano vecchie conoscenze all’università, per la verità diciamo che si erano incrociati a lezione qualche volta, poichè se pur da parte di lei vi era un piacevole interesse fisico, lui era pressoché un “fantasma”.

Damiano è un uomo chiuso, ritroso, introverso verso il mondo e chi lo circonda, mentre Miriam è sempre stata solare, divertente ed estroversa…insomma si dice che gli opposti si attraggono…sarà così?

Nata come una scommessa, porterà questi due personaggi a vivere una storia sul filo del rasoiu, che passo dopo passo, aprendosi a noi ci si ritrova schiacciati dal senso di soffocamento dettato da loro stessi. Da un certo punto di vista, Miriam sembra accontentarsi di ciò che riceve, dai contatti fisici sbrigativi, i silenzi, il mutismo e le ormai sempre più evidenti bugie di lui. Damiano, invece, cela in sè tutto un passato fatto di dolori, assenze e scelte  “sbagliate”, che lo hanno portato a vivere una vita fatta di apparenze, una maschera che da ben nove anni indossa, ma che lo ha portato sempre di più a sopperire al suo peso.

Damiano è l’essenza stessa dettata dai pregiudizi degli altri da una parte, ma prima di tutto da chi avrebbe dovuto proteggerlo e amarlo. Invece nove anni a dietro per amore ha deciso di reprimere se stesso, portandolo ad un oggi che lo vede come un fuggitivo. Non si accetta per la verità che egli sa nel suo cuore, ma più di tutto non si può accettare per non perdere la sola persona che gli è rimasta la Madre. Una figura molto ingombrante trincerata nel suo dolore e utilizza il ricatto per comandare il figlio, dove l’accettazione equivale ad abominio. Con questo personaggio, quello con cui ho maggiormente legato, ci troviamo a vivere la sua sofferenza e paure, sebbene anche dove realizza la verità, non è ancora pronto a fare il passo della accettazione di se stesso. Al contempo se pur c’è una giustificazione per il suo trascorso per tutto il romanzo, non si può dimenticare il fatto, che egli stesso per rimanere nascosto sotto la sua maschera, porti a raggirare Miriam.

Miriam invece è una Donna che rappresenta un pò tutte noi nei momenti più fragili dettati dalle insicurezze di se stessi, ma soprattutto il mettersi sempre in secondo piano rispetto chi pensiamo di amare, non rendendoci conto che stiamo soffocando noi stesse. I suoi mille dubbi sull’evoluzione della storia con Damiano giustificati quasi sempre dal fattore del carattere chiuso di lui, fino al seme del dubbio divorante ma che ancora non la spinge a cercare la verità per se stessa, vivendo alla fine in un limbo autodistruggente per se stessa, dove ache chi le cerca di fargli aprire gli occhi non riesce a smuoverla.

Questo romanzo è un dolce amaro destino di due persone che cercano la realizzazioni di se stessi, innamorati dell’amore , legati a un dover creare una famiglia “per forza” , dimenticando se stessi e le loro pulsioni. Pagine dove l’accettazione della diversità viene schiacciata dal canone cattolico di uomo e donna, l’omosessualità vista come un abominio. Una storia che, per essere nel 2023, fa male al cuore, di quali pene e il travaglio psicologico, emotivo e fisico una persona possa subire per essere accettata per le sue inclinazioni sessuali. Di quanto un vincolo passato, possa portare rancore ancora oggi. Ciò denota quanto l’insegnamento genitoriale possa determinare l’accrescimento, culturale e normalizzante, della diversità di genere e sessuale, portando a non creare storie laceranti per chi vi è coinvolto, oltre ad evitare di doversi celare dietro facciate fittizie agli occhi esterni.

Perchè a tutt’oggi il giudizio di chi ci circonda è così pressante ed opprimente?
Perchè chi ci dovrebbe amare invece ricatta il nostro amore per “ottenere” ciò che desidera?
Perchè l’orgoglio di un genitore è più importante di noi stessi?

Credo che da figlia resteranno sempre domande senza risposta.  Con il tempo ho imparato che la mia felicità deve venire al primo posto, ma anche il mio percorso è stato arduo, quindi ho ben compreso l’animo dei due personaggi e il loro smarrimento continuo, il vivere in un limbo di incertezze, poiché paura delle conseguenze e che pure per ogni scelta che si prende o non si prende ci saranno sempre. Soprattutto Miriam dove la paura di perdere tutto è un muro invalicabile, poiché quando si investe in una storia breve o lunga che sia il suo fallimento grava sulle nostre spalle. Queste pagine attestano infatti ciò che sempre ho detto al mio compagno.. “Se mai ci lasciassimo il peso della “colpa”, sarebbe di entrambi”, poiché l’amore e il costruire insieme è come a volte un campo di guerra, in cui tirando le somme non ci sono ne vincitori ne vinti, solo due persone felici e realizzate oppure distrutte e devastate.  Serve a poco chiudere gli occhi e far finta di niente, soffocare la nostra “indole” accettando tutto indiscriminatamente, al contempo chi ci è acconto dovrebbe essere la prima persona che si accorge nel nostro turbamento ed esserci acconto aiutandoci a superarlo. Questo è ciò che dovrebbe fare chi ti ama veramente.

Sono pagine intense, dove non c’è modo di non soffrire per l’evoluzioni degli eventi, ambientanti in una Bologna che ho ben riconosciuto, magica e caotica. Il titolo La Manta è proprio il significato stesso di queste pagine, un animale marino che si cela e si mimetizza con ciò che lo circonda. La penna di questa scrittrice è stata una rivelazione, fluida, scorrevole, ma anche tagliente e definitiva, dove tra delicatezza e risolutezza dove serve va a creare una intricata tela che era cominciata anni addietro, quando erano più giovani e la vita sembrava più facile.

Michy
Blogger Sognare



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